Le avventure di Tin Tin – Il segreto dell’unicorno

Pubblicato il da kulturart

Le avventure di Tin Tin – Il segreto dell’unicorno

Anno 1929: nell’anno della grande crisi economica Hergé, giovane fumettista belga dà vita ad un personaggio particolare e straordinario: il giovane reporter Tin Tin. Anno 2011: dopo 82 anni, in un periodo di una diversa ma comunque piena crisi economica, il grande Steven Spielberg porta nelle sale una versione animata (in performance capture, la stessa tecnica utilizzata dal suo discepolo Zemeckis per The Polar ExpressBeowulf e A Christmas Carol) delle avventure del giornalista belga e del suo cagnolino Milou.

Il giovane reporter Tin Tin (Jamie Bell) compra ad un mercatino d’antiquariato un modellino di un vascello con un bellissimo unicorno d’oro in prua. Eppure non è una miniatura qualunque, e il ragazzo lo capisce dal fatto che immediatamente due interessati offrono cifre esorbitanti per ottenerla a sue spese. La stessa notte qualcuno entra nella sua abitazione per rubare il vascello: evidentemente nasconde un segreto che il giovane non poteva immaginare e che lo


In un periodo in cui il 3d viene riproposto in ogni salsa, spesso senza utilità alcuna – se non al botteghino – Steven Spielberg e Peter Jackson, non certo due persone qualunque, riescono finalmente in un’opera che giustifica pienamente l’utilizzo degli occhialetti e della tecnologia tridimensionale. Già dai meravigliosi titoli di testa, che tanto ricordano Prova a prendermi, si intuisce di trovarsi al cospetto di un film curato nei dettagli, brillante e dalle grandi pretese. Insomma, verrebbe da dirlo sottovoce, un capolavoro. Non sempre le cose sono quello che sembrano, ma in questo caso per fortuna sì, e  è infatti un fantastico regalo che Spielberg fa ai nostri occhi, con una cura incredibile per ogni sorta di minuziosità, foglie degli alberi sullo sfondo comprese. Ma non sono solo gli occhi a godere in quest’opera, infatti il ritmo narrativo oscilla spesso tra il mistero e suspence alla Hitchcock, il noir americano e l’umorismo avventuroso in stile Indiana Jones, al quale spesso il regista strizza l’occhio con svariate citazioni. condurrà in una magnifica avventura tra i mari, dove conoscerà l’eccentrico e mai sobrio capitan Haddock (Andy Serkis) e che lo porterà fino in Marocco.

personaggi sono resi in maniera fedele al fumetto e alla successiva serie animata, con un Tin Tin intrepido che scorge,le-avventure-di-tintin-segreto-unicorno-news-21-10 dietro alla patina ruvida e alcolista di Haddock una persona molto importante e valida, dando un insegnamento forte sull’amicizia e sulle apparenze. Spielberg inoltre continua nel suo leitmotiv del ragazzo/bambino solo e avventuriero, in una storia che non annoia mai e che, anzi, è ricca di colpi di scena e di situazioni comiche, grazie anche ad un capitan Haddock mai sobrio e ai due poliziotti pasticcioni Thomson e Thompson (nella versione italiana Dupont e Dupond). Capita a volte di invocare la fine di un film, in questo caso l’effetto è il contrario: ci si augura che lo spettacolo non abbia mai termine.
Le promesse sono state mantenute e la voce al termine del film si fa più alta: è un capolavoro. Ora il testimone passa a Peter Jackson, regista del secondo capitolo di una trilogia che si annuncia storica.

 

Ecco il trailer


 

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